Maria Galasso

 

Arturo Santillo, artista genovese vive e lavora a Genova. Vanta significative mostre personali e collettive in ambito nazionale. Le sue opere rileggono in chiave critica temi sacri che pongono l’accento sulla storia dell’uomo, che in ogni cultura di appartenenza ha cercato il rapporto con la trascendenza, anche e soprattutto, quando l’ha negata. Il suo linguaggio artistico assume una forte valenza culturale e apre un riflessivo iter che attraversa la dialettica dell’esistere e del divenire.

La produzione espressiva di Santillo delinea, con animo commosso e con acuta razionalità, figure smorte, senza volti, corpi nudi; presenta occhi bandati che potrebbero animarsi, per superare la linea della quotidianità e percepire: “Altro da sé”, elemento di ricerca costante, sempre contestualizzato dall’Artista, per riscattare ogni umana sofferenza.

I toni del bianco, del beige, del grigio, costituiscono lo sfondo ideale delle tavolozze, dove la realtà può ricomporsi e vestirsi. La partecipazione al sacro, sviluppato come simbologia, supera infatti analogie ed ogni possibile processo di identificazione; si svincola da soluzioni aprioristiche, per privilegiare la ricerca della struttura del senso religioso. In questo senso l’arte diviene codice comunicativo; acquista e riconquista un valore sociale ed etico perché scaturisce dalla riflessione del confronto dialettico, non avida di soluzione, ma tesa ad un rispettoso equilibrio degli opposti che possono parlare senza sovrapporsi. Attraverso un reciproco scambio di valori razionali e spirituali, Santillo supera la dicotomia tra quel dogmatismo e quello scetticismo che tanto ha influenzato le scelte della nostra cultura in senso o assoluto o relativo.

La coscienza dell’artista rimanda all’autocoscienza dell’uomo ed in questo Arturo Santillo mette in luce le reciproche umane identità latenti e si connota come artista originale. Infatti, attraverso il sacro, conferisce dignità al quotidiano, rende libero il reale perché esso può mutare, non solo nelle forme dei suoi elementi, ma nella sua intima essenza, in ciò l’arte diventa catarsi.

 

Articolo apparso su “Il terziario” marzo 2002, ed. Ascom Servizi s.r.l. Confcommercio Genova